Un’indagine nazionale promossa da AID e AIRIPA
Un lavoro congiunto per rendere le relazioni diagnostiche più chiare e utili a famiglie, insegnanti e studenti
Comprendere una diagnosi è il primo passo per costruire un percorso efficace di apprendimento e inclusione.
Da questa consapevolezza nasce l’indagine “Leggibilità delle relazioni diagnostiche sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento in Italia”, realizzata congiuntamente da Associazione Italiana Dislessia (AID) e Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento (AIRIPA), attualmente in corso di pubblicazione sulla rivista Psicologia Clinica dello Sviluppo.
Obiettivo dello studio
L’indagine nasce da una riflessione condivisa da professionisti, insegnanti e famiglie che, nel corso degli anni, hanno segnalato le difficoltà di comprensione delle diagnosi di DSA rilasciate da enti pubblici e privati.
Una diagnosi poco chiara può avere conseguenze concrete sul percorso scolastico ed extrascolastico dello studente, incidendo sulla qualità del Piano Didattico Personalizzato (PDP) e sull’efficacia degli interventi di potenziamento o riabilitazione.
Lo studio si è posto l’obiettivo di individuare le principali criticità nella leggibilità delle relazioni diagnostiche e di offrire indicazioni pratiche ai professionisti del settore per renderle più comprensibili e funzionali.
Il campione e la metodologia
Sono stati diffusi, attraverso i canali istituzionali di AID e AIRIPA, due questionari online: uno rivolto ai genitori di studenti con DSA, l’altro agli insegnanti.
Hanno partecipato complessivamente 820 genitori e 2971 docenti della scuola primaria e secondaria, di primo e secondo grado.
- Le domande hanno indagato:
> la chiarezza della diagnosi e delle spiegazioni fornite dal clinico;> la completezza delle informazioni sui test, i punteggi e le misure compensative e dispensative;> le difficoltà nella redazione e nell’applicazione del PDP;> i suggerimenti ricevuti per il supporto scolastico ed extrascolastico.
Principali risultati
L’indagine ha evidenziato un quadro complessivamente positivo, ma con alcune criticità importanti.
> Il 68% dei genitori ritiene la diagnosi chiara e soddisfacente, ma quasi la metà ha avuto bisogno di ulteriori spiegazioni da parte del clinico.
> Il 65% degli insegnanti dichiara di comprendere le relazioni diagnostiche, ma molti segnalano la necessità di confrontarsi con il referente BES o di cercare chiarimenti online.
> Il 43% degli insegnanti trova “spesso” nella diagnosi suggerimenti utili per la compilazione del PDP, mentre altri li considerano troppo generici o ripetitivi.
> In entrambi i gruppi emerge la richiesta di linguaggio più semplice e accessibile, di descrizioni più personalizzate e di maggiore attenzione ai punti di forza dello studente, oltre che alle difficoltà.
Indicazioni e prospettive
- Lo studio propone di rendere le relazioni diagnostiche più leggibili e funzionali, inserendo:> tabelle riassuntive dei test, punteggi e fasce di prestazione;> una sezione dedicata agli aspetti emotivi e relazionali;> indicazioni chiare per la costruzione del PDP;> suggerimenti personalizzati e non standardizzati.Come sottolineano gli autori, la leggibilità della diagnosi è una condizione essenziale per una reale alleanza tra scuola, famiglia e professionisti, capace di sostenere il successo formativo e il benessere psicologico degli studenti con DSA.
Una collaborazione significativa
Questo progetto rappresenta un esempio concreto di sinergia tra ricerca scientifica e impegno associativo.
Grazie alla collaborazione tra AID e AIRIPA, è stato possibile raccogliere e analizzare un ampio numero di testimonianze e dati, restituendo un quadro realistico e utile per orientare nuove linee guida e buone pratiche nella stesura delle relazioni diagnostiche.
Conclusione
“Una diagnosi comprensibile è il primo passo verso un apprendimento efficace. Con questo studio, AID e AIRIPA ribadiscono l’importanza di un linguaggio chiaro e condiviso, al servizio degli studenti con DSA e delle loro famiglie.”
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