La legge 170 del 2010 intitolata «Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico» ha creato precise tutele per gli studenti che ricevono una diagnosi di dislessia e disortografia e ha creato le condizioni per una precisa determinazione dei criteri in base ai quali un alunno può valersi della legislazione.
Questo, se da un lato ha finalmente posto fine alle vessazioni esercitate su studenti intelligenti, ma limitati da una specifica difficoltà, ha dall’altro determinato dei problemi per la definizione dei criteri e per l’assegnazione della diagnosi nei casi prossimi ai cut-off tipicamente utilizzati.
La comunità dei clinici italiani ha per fortuna potuto fruire delle indicazioni emerse dai documenti Consensus e in particolare delle precisazioni contenute nell’ultimo documento PARCC. Tuttavia questi documenti hanno lasciato zone d’ombra e punti di incertezza che sono venuti a costituire elementi di dubbio e di problematicità della pratica quotidiana. Per cercare di mettere ordine nelle procedure adottabili dagli operatori italiani, l’AIRIPA (Associazione Italiana per la Ricerca e l’Intervento nella Psicopatologia dell’Apprendimento), su iniziativa di uno di noi (Cesare Cornoldi), in analogia con quanto già aveva fatto per le diagnosi di disgrafia e discalculia, ha fatto circolare delle linee guida provvisorie presso alcuni fra i maggiori esperti nazionali, fra cui Roberto Iozzino, Maria Luisa Lorusso, Mario Marchiori, Enrico Savelli, Giacomo Stella, Cristiano Termine, Claudio Vio.
Gli esperti hanno risposto e hanno contribuito al dibattito, introducendo però dei «distinguo» che non hanno permesso di arrivare a delle linee precise. Per questo motivo abbiamo deciso di riformulare le linee guida tenendo conto delle indicazioni maggiormente condivise, ma anche di aprire un dibattito per ottenere un parere sia dagli esperti che già erano intervenuti, sia da altri esperti.
Linee guida per la diagnosi dei profili di dislessia e disortografia